Ormai sono passati 54 giorni dall’inizio del nostro viaggio e abbiamo salito 55 4000, con gli sci, con piccozza e ramponi, scalando, per creste o per pale di neve, ma la Cresta che collega Tasch e Dom ha un non so che di singolare e misterioso.
Sarà perché nel 2004, durante il tentativo di scalare tutti gli 82 4000, la grandissima guida alpina francese Patrick Berhault perse la vita proprio su questa cresta.
Sarà perché nel 2015 Ueli Steck, sempre durante il concatenamento degli 82 4000, arrivato sul Dom e sceso in direzione Taschhorn, decise di tornare indietro per via della roccia troppo marcia e la difficoltà di interpretazione dei passaggi.
Sta di fatto che questi episodi hanno messo nei nostri pensieri del timore nei confronti di questa traversata.
Dopo la grande cavalcata Nadelgrat – Lenzspitze e la lunga discesa dalla cresta est, arriviamo al furgone verso le 16.00…stanchi, affamati e assetati.
Controllando il meteo pare che anche le giornate di domenica 27 e lunedì 28 giugno siamo discrete, quindi decidiamo di provare a completare la lunga cresta del Vallese, salendo anche le altre 3 cime, Alphubel, Taschhorn e Dom.
Domenica mattina prendiamo la funivia che da Saas Fee sale a Langflue 2869m, da dove parte la nevosa via normale che sale sull’Alphubel.
Una lunga camminata sulla neve, purtroppo marcia e comunque da non sottovalutare per via dei crepacci e dei seracchi.
La prima corsa della funivia è alle 9.00, quindi è già molto tardi quando iniziamo a camminare.
La progressione in più si fa sempre più lenta perché ogni tre passi sfondo fino al bacino.
Mi sembra di impazzire e faccio una fatica immane.
Risalire da quei buchi è uno sforzo ulteriore alla fatica che comunque compiamo per salire quelle montagne.
Posso solo che sorridere quando arrivo alla croce di vetta 4206m, perché la discesa verso il Mischabel Bivak è tutta su roccia.
Dalla vetta si fa un lungo traverso sulla sommità di neve del Alphubel in direzione Taschhorn cercando di intercettare la facile cresta rocciosa che scende al bivacco.
Il Mischabel Bivak giace sospeso su dei pali di ferro nei pressi del Mischabeljoch a quota 3847m.
Per gli svizzeri è un orgoglio questa struttura.
Il secondo bivacco più alto nel loro territorio, secondo solo alla Solvey del Cervino, ma alla lunga più grande, più bello, ben fornito e mantenuto.
Nel bivacco c’è la stufa a legna con tanta legna, padelle, letti con cuscini e piumoni e anche il bagno! Lusso!
Mangiamo, beviamo e riposiamo… la sveglia è alle 1.30 del mattino.
Nel pomeriggio e durante la notte il tempo ne combina di tutti i colori, pioggia, neve, vento, sole… ma soprattutto neve e vento.
Segue nel prossimo articolo…
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