Finalmente siamo in vetta, Nordend 4609m.
Quando vai in montagna nulla è scontato. Le condizioni e il meteo sono fattori determinati per tutte le ascensioni alpinistiche. A tavolino, il tour scialpinistico del Monte Rosa sembra cosa scontata, saliamo, 2 giorni e facciamo tutto.
La realtà poi si è rivelata un po’ più complicata.
Il forte vento è stato il principale fattore di rallentamento, mentre la neve fresca che è caduta nel pomeriggio del nostro secondo giorno ha condizionato molto il tempo di percorrenza della Normale Italiana alla Dufour, impedendoci di concatenare anche la Nordend.
Siamo di base all’ospitale Capanna Gnifetti e per raggiungere la Punta Nordend le opzioni sono due: salire Zumstein e Dufour, scendere al Silbersattel e raggiungere la Nordend, oppure dal rifugio Gnifetti scendere al MonteRosa Hutte, in Svizzera, e poi risalire la via normale che porta in vetta, per un dislivello di 3800m.
Troppi metri da affrontare in un solo giorno e quindi…
Sveglia 3.45, colazione e si parte. Il freddo punge la pelle del viso mentre il vento ci risparmia.
Saliamo velocissimi al Colle del Lys, siamo a quota 4200m, i Lyskamm cominciano a colararsi di rosa, mentre togliamo le pelli dagli sci.
Scendiamo in una valle glaciale mozzafiato tra la Dufour e la nord dei Lyskamm, direzione MonteRosa Hutte. Sulla nostra destra ci appare la soluzione al nostro problema.
Vediamo la possibilità di raggiungere l’altopiano glaciale della Dufour (quota 4000m), sfruttando uno sperone di neve, roccia e ghiacciaio che passa accanto alle grandi seraccate che delimitano l’altopiano stesso.
Iniziamo a salire con gli sci, su un ripido pendio nevoso. Ci spostiamo verso la barriera roccia che fa da spalla al pendio, togliamo gli sci e con i ramponi superiamo il ripido canale che ci porta su un risalto, sotto a un altro ripido pendio.
Saliamo ancora, qualche passo delicato, una rampa ghiacciata e ci siamo.
Siamo sull’altopiano proprio dove le due vie normali svizzere si dividono. Difronte a noi c’è la Nordend e un mucchio di seracchi da sorpassare.
Zizzaghiamo tra i grandi muri di ghiaccio, tracciando la tanta neve fresca.
Arriviamo al Silbersattel, calziamo i ramponi e affrontiamo la lunga cresta, molto esposta, che porta in vetta. Gioia, infinita gioia.
Il cielo e il sole ci regalano dei colori magnifici.
Non resta altro che ripercorre tutta la strada all’incontrario, tornare alla Capanna Gnifetti e scendere a valle, per lavare in qualche fontana le fatiche di questi quattro giorni sul Monte Rosa.