Vai al contenuto
Home » Blog » MONTE ROSA. Una storia fatta di vento – Parte 1

MONTE ROSA. Una storia fatta di vento – Parte 1

Sulla vetta di punta Giordani

Il copione è sempre lo stesso, controlliamo i siti meteo, valutiamo, programmiamo la salita e poi… cambia tutto.

17 Maggio, Gressoney – Staffal, dopo una notte di pioggia, al nostro risveglio il cielo è sereno. Top!

Ci aspettavamo un po’ di vento, invece calma piatta.

La neve, sulle piste è ancora bassa. Dopo soli 200m di dislivello abbiamo già gli sci ai piedi.

Non ci sembra vero, il sole illumina le bianche montagne che ci circondano e la neve polverosa sotto i nostri sci luccica.

Risaliamo il Canale delle Aquile e in breve siamo alla Punta Indren. Quiete.

Ci fermiamo a bere un del the caldo e … inizia l’inferno!

Una cannonata d’aria ci investe e in breve la neve comincia a vorticare tutto intorno a noi.
Iniziamo a salire verso Punta Giordani, il vento per ora è fortissimo, ma arriva a raffiche, cosa che ci permette di camminare anche se a stento.

A 400 metri dalla cima tutto si fa più complicato, sembra quasi che il vento voglia strapparci dalla montagna. Dalla Piramide Vincent, il vento precipita con una violenza tale che è impossibile stare in piedi. Passo dopo passo, immersi in un incubo surreale, arriviamo comunque in vetta.

Forza di volontà o Follia?

Togliamo le pelli e puntiamo la struttura della funivia di Punta Indren per provare a trovare un riparo. Sottovento si sopravvive, cerchiamo di capire se questa follia di aria andrà a scemare nel pomeriggio, ma le indicazioni che ci arrivano da casa non ci consolano.

Il vento resterà fortissimo tutto il giorno. Non sappiamo cosa fare, la Capanna Gnifetti è 400m di dislivello sopra di noi e il solo pensiero di affrontare ancora quella tempesta d’aria ci fa stare male.

Attendiamo qualche minuto, troppi pensieri frullano per la testa, il silenzio tra di noi dice tutto, mentre il vento urla e continua a spostare neve.

Un forte respiro, un altro goccio di the caldo, piumino, fascette e cappucci e poi via. Abbiamo scelto di salire.

Raggiungiamo Capanna Gnifetti, all’interno il vento non fa più paura, il locale caldo e la fantastica accoglienza ci fanno dimenticare quei momenti difficili trascorsi lassù su Punta Giordani.

Una birra, un sorriso, due chiacchiere e qualche risata e tutto scorre…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *