Chi sono
Ringrazio ancora oggi i miei genitori che
all’età di 3 anni mi hanno messo sugli sci
Sono nato a Rovereto, in provincia di Trento, il 20 Aprile 1984 e per mia grande fortuna sono stato abituato ad andare in montagna fin da piccolo. Diavoletto scatenato con quei missili sotto ai piedi, mi sono appassionato a tal punto che ho praticato lo sci alpino a livello agonistico fino all’età di 16 anni.
La montagna non è solo neve e sci, ma anche trekking, ferrate, e arrampicate. Ricordo con gioia una splendida avventura trascorsa insieme a mio padre all’età di 10 anni.
Zaino in spalla, camminammo per tre giorni attraversando i monti sopra casa. Dormire con il sacco a pelo sotto le stelle, cucinare con il fornellino la cena, accendere il fuoco e sognare.
Fu un esperienza incredibile!
Penso sia stato il trampolino di lancio per tutte le altre mie avventure. Ho da sempre questa innata voglia di viaggiare, esplorare, vedere posti e cose nuove.
All’età di 16 anni iniziai con un amico a guardare con curiosità le pareti verticali
che circondano le valli sopra casa. Decisi di frequentare un corso di alpinismo, imparai ad arrampicare con il sogno di poter scalare sulle grandi pareti delle Dolomiti. Fu un crescendo.
Di seguito gli studi universitari mi allontanarono dalla roccia e dalle scalate dolomitiche.
Furono gli anni dei Cammini di Santiago, quando durante il mese di dicembre staccavo dagli studi e “scappavo” in Spagna per camminare lungo quei magici percorsi che tanto mi hanno incantato.
Il Cammino Francese, la Via de la Plata, il Cammino Portoghese, il Norte e l’Inglese, magia di una stagione da pellegrino.
Furono gli anni dei viaggi in bici attraverso l’Europa, da Krakowia a Roma,
in Grecia fino sul Monte Olimpo e intorno alla Corsica, ma anche di splendidi trekking in Dolomiti, sulla mitica Tranlagorai e lungo la GR20 l’alta via della Corsica.
Ultimati gli studi tornai alla mia grande passione. Furono le stagioni delle gare di sci alpinismo che mi portarono di qua e di là delle Alpi attraverso competizioni mozzafiato come l’Adamello Ski Raid e il Mezzalama.
E poi iniziai a correre su e giù per i monti, sempre di più, cercando di capire quale fosse il mio limite. Intrapresi la strada degli Ultra Trail, gare lunghe, lunghissime che forgiarono ancora di più il mio carattere. La fatica non mi ha mai spaventato e così realizzai il sogno di correre il Tor de Geant, la mitica gara che con i suoi 330Km e 24000m di dislivello positivo percorre l’alta via della Valle d’Aosta lungo sentieri e paesaggi mozzafiato.
Ma l’amore per l’arrampicata non smise mai
anzi, il richiamo di scalare era così forte che smisi di correre assiduamente per dedicarmi sempre più all’alpinismo, arrampicando in Dolomiti e in alta montagna, ove i 4000 hanno sempre avuto un ruolo predominante. D’inverno gli sci non furono più gli unici protagonisti delle mie ascensioni, affascinato dalle cascate di ghiaccio, mi dedicai alla scoperta di questo mondo. Scalare queste effimere strutture è tutt’ora un “gioco” molto piacevole, l’evoluzione della scalata su ghiaccio, con il misto difficile e le goulotte in alta montagna, rendono questa pratica un tassello importante della mia attività invernale.
Nel 2018 iniziai a vivere un sogno
Con un buon curriculum alpinistico e passate le difficili selezioni di ammissione, iniziai il percorso di formazione per diventare aspirante Guida Alpina. Nell’ottobre 2019 dopo un anno e mezzo di grandi sacrifici e impegno riuscii a concludere quel ciclo formativo che mi permette oggi di poter trasmettere la mia passione e condividere, con chi si lega alla mia corda, grandi avventure alpinistiche a livello professionale.
Prendere consapevolezza di quello che stavo facendo mi ha permesso di crescere come persona, come alpinista e ora come professionista.
Esplorando i miei limiti ho imparato che il silenzio della Montagna dice più di tante parole.
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