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CRESTA SIGNAL – Il grande concatenamento Parte 1

Quando sei a casa, comodo sul divano a progettare grandi cavalcate alpinistiche sembra tutto facile.

Tra cartine e relazioni la scintilla arriva sempre… ed ecco l’idea: ” il Rosa? Lo saliamo dalla Signal. E poi perché no, Lyskamm e via fino ai Breithorn“.

Così ci ritroviamo ad Alagna pronti a ripartire per una nuova avventura.

La Signal poi, diciamolo… non è semplicemente una cresta, ma è un viaggio nel viaggio.

La prima parte, quella che si inoltra nella valle e si alza lungo splendidi pascoli alpini, solcati da ruscelli e cascate è un trekking meraviglioso.

Quando si passa dal Rifugio Pastore sembra di essere in paradiso.

Una serie di casette in pietra e legno, curate alla perfezione, l’erba verdissima tagliata come un prato inglese, tavolini per fermarsi a riposare e un ruscello che gorgoglia in lontananza…

E poi ti inoltri ancora nella valle e sali in alto sopra a un balcone roccioso e trovi Andrea, il gestore del Rifugio Barba Ferrero, che con grande ospitalità ti accoglie nel suo regno.

Andrea offre anche un servizio molto interessante, da lui si possono acquistare provviste per bivaccare in seguito alla Capanna Resegotti.

Noi abbiamo preso un ottimo filone di pane fatto da lui, del formaggio e del salame. Salutiamo e ripartiamo verso la Capanna.

L’avvicinamento da Alagna è molto lungo e faticoso.

Il dislivello di 2500m è impegnativo soprattutto se buona parte lo si percorre nella neve marcia e il temporale ti sorprende proprio a ridosso del bivacco.

Fortunatamente Cristof Profit, la grande guida francese, è passato con un cliente qualche giorno prima di noi e troviamo una timida traccia che ci snellisce almeno un pochino la fatica.

La Capanna Resegotti (3624m) è un bivacco ben attrezzato, troviamo una sorta di cucinino con gas, una stufa a legna (ma non c’è la legna) e letti con tante coperte.

Fuori è tutto bianco, la nuvola ha inghiottito lo sperone di roccia sul quale giace la capanna, piove e tuona, anzi nevica…

Mangiamo, cerchiamo di asciugarci un’umidità del pomeriggio che non accenna a diminuire, ma peggiora.

La pioggia picchia sempre più forte sulle lamiere del tetto, il vento fischia e sappiamo che il giorno seguente troveremo condizioni difficili per la scalata.

Facciamo trascorrere la notte e alle 2.00 ci svegliamo, colazione e fuori tra vento e nuvole.

La prima parte di cresta è caratterizzata da un lungo sali scendi su neve. Sfondosa, affilata, ma soprattutto delicata per via delle deboli cornici.

Cerchiamo di percorre la cresta fino al Colle Signal velocemente ma prestando molta attenzione a dove mettiamo i piedi.

Il temporale e la neve nuova hanno coperto le tracce di Profit, e la visibilità non accenna a migliorare.

Fortunatamente la cresta è molto logica e solo dopo il Colle Signal quando iniziano a salire di quota riusciamo a sbucare sopra le nubi… e si sà, sopra le nuvole c’è sempre il sole.

Ed ecco l’alba infuocata colorare tutto di arancio, è un momento incredibile. Le rocce, smaltate dalla neve brillano e scintillano illuminati dai raggi di sole.

La progressione e la lettura della via ci risultano facili e capiamo perché certe relazioni descrivono la Signal non come una cresta, ma come una vera e proprio via di misto.

Le condizioni in cui la troviamo sono puramente invernali.

Dobbiamo lottare e farci spazio tra fessure ghiacciate e piene di neve e tratti verglassati, ma l’ottimo rigelo in quota stabilizza gli sfasciumi di cui parlano le relazioni e che noi non troviamo.

Superato anche l’ultimo risalto vediamo Capanna Margherita (4554m), è un momento esaltante! Acceleriamo ancora di più e in breve sbuchiamo al colle a fianco al rifugio.

Poco più di 4 ore e abbiamo scalato la grande Cresta Signal che tanto abbiamo desiderato salire.

Dal balcone della Capanna Margherita, si vede tutto quell’incredibile filo di roccia e neve che come una pinna taglia in due le nubi per raggiungere il cielo sopra il Monte Rosa.

La Signal è proprio un avventura da non perdere!

Per noi invece la giornata è ancora lunga, al rifugio beviamo un the caldo.

Parlando con il gestore scopriamo che Profit nelle due salite del mese di giugno non è mai salito dalla Signal fino a Capanna Margherita, ma al Colle Signal ha preferito sempre sfruttare un canale nevoso che esce sotto la Parrot.

Insomma abbiamo inaugurato la stagione delle salite sulla Signal facendo la prima traccia di stagione.

Lasciamo la Margherita e di buon passo ci dirigiamo verso il Colle del Lys (4153m) da dove parte la Traversata dei Lyskamm, la cresta nevosa più bella delle Alpi…

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